Egadi Digital Library


Chi vuol ricordare deve affidarsi all’oblio, al rischio dell’oblio assoluto e a quel fejice caso che allora diventa il ricordo.
Maurice Blanchot

La biblioteca è un luogo senza limiti e senza tempo. Spazio della molteplicità, della saggezza e della follia; luogo dove la memoria rischia l’oblio e si manifesta nella sua grandissima capacità di invenzione. È nella sua biblioteca che don Quijote diventa don Quijote. Ci racconta Cervantes che “…dal poco dormire e il molto leggere gli si inaridì il cervello in maniera che perdette il giudizio.” Diventò ‘Loco’ e rinacque.
La biblioteca è, dunque, il luogo della volontaria sospensione dell’incredualità, del pensiero “che si inabissa e si innalza nel remoto”. Dove è “bello pensare che i libri figurino e permettano l’infinito”, e non un luogo “immobile, ornato di volumi preziosi, inutile, incorruttibile, segreto.”.
È nella bibliteca che si cela il filo che ci conduce al cuore del labirinto, dove Dedalo ha posto la bestialità e la saggezza, nascondendo il percorso della conoscenza.

Il filo riavvolto è netto, finito, razionale, mentre l’esperienza del suo svolgimento è tempestosa. Il libro chiuso è rassicurante, maneggevole e bello a vedersi ma, la lettura no: essa si inerpica per sentieri sconosciuti e magici, dalle vertiginose altezze alle profondità mostruose degli abissi. In questo luogo, il filo della memoria costituisce l’elemento di raccordo fra l’arcano dei luoghi e dei linguaggi, l’imposizione di un ordine temporale, il punto di congiunzione tra immaginario e reale.
Seguire il filo significa alimentare la tensione verso il mistero e insieme il dubbio di una soluzione. “Chi vuole ricordare deve affidarsi all’oblio …e a quel felice caso che allora diventa ricordo”.
Così per non smarrirsi in quelle zone dove sfumano memoria e oblio, la biblioteca raccoglie ricordi vulnerabili: lettere, vecchie foto, giornali ma, anche ricordi al riparo del tempo conservati nella forma tenace del digitale che forse preserverà le ‘memorie dal fondo’ per un tempo infinito, prima che tutto svnisca nel gorgo di un buco nero senza tempo ne spazio.
Fino ad allora, recuperare il passato per rivivere eventi ed emozioni è un dovere anche se non c’è nessuna certezza che, una memoria condivisa, possa contribuire a fondare o a consolidare l’identità di una comunità.

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I nostri obiettivi sono i seguenti:

Conservazione
Predisporre un sistema per archiviare e conservare nel tempo parte del patrimonio culturale delle isole Egadi e renderlo accessibile a tutti attraverso una navigazione semplice ed intuitiva in grado di fornire dati descrittivi di ciascuna risorsa.

Contenuti e modalità di fruizione
Cercare di raccogliere libri, riviste, giornali, fotografie, materiali sonori e audiovisivi, documenti d'archivio, oggetti museali, monumenti e siti di interesse storico-artistico, beni immateriali.


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